CREATO PER ZUCCHETTI

La digital disruption ha cambiato il panorama delle aziende e anche il ruolo dei professionisti. Ora può diventare un’opportunità per fornire ai clienti servizi sempre più accurati e concentrarsi sulla consulenza strategica. Ecco gli strumenti

La trasformazione digitale, soprattutto quella della Pubblica Amministrazione, sta avendo un impatto sempre più forte sulle imprese, senza distinzioni tra settori e dimensioni delle aziende. Ma tocca anche il mondo delle libere professioni e della consulenza, compresi commercialisti, esperti contabili, tributaristi e revisori legali.

E chi sa cavalcare l’onda dell’innovazione riesce a restare competitivo in un mercato che è in costante evoluzione, ottimizzando i processi prima in un’ottica di miglioramento dei servizi erogati e poi di diminuzione dei costi interni.

Il commercialista, in particolare, oggi non è esclusivamente un intermediario fiscale che si occupa della contabilità e compila gli F24, ma diventa sempre più un consulente globale per i suoi clienti e un “coach” o un business partner per gli imprenditori. Il commercialista oggi sceglie l’innovazione e si digitalizza. Uno studio dell’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, che è stato presentato nel settembre 2020 e ha analizzato un campione di 2.400 studi professionali multidisciplinari, legali, commercialisti e consulenti del lavoro, ha registrato una decisa tendenza ad adottare la tecnologia digitale – nel solo 2019 l’aumento degli investimenti è stato del 20% – anche e soprattutto per comunicare con i clienti e fronteggiare rapidamente situazioni di emergenza.

Anche l’intelligenza artificiale inizia ad affacciarsi negli studi dei commercialisti, dove la diffusione dei software – per esempio per la dichiarazione dei redditi o per le fatture elettroniche – ha già di fatto comportato innovazioni dei processi interni.